E’ arrivato il Big Louis!
Finalmente il 20 agosto 2023 la sig.ra Nina Dobler ha presentato a Seborga la prima banconota dal valore di ben 3 Luigini.
Il paradosso è che trattasi di banconota souvenir, senza valore legale, contrariamente alla quotazione ufficiale del sito internet partener di Nasdaq (borsa di New York) ove il luigino (SPL) è quotato giornalmente unitamente a tutte le banconote a valore legale.
Consulta il sito: https://www.xe.com/
Questo articolo intende proporvi un breve excursus sulle monete che in diverse modalità ed intenti si sono susseguite dal 1666 ad oggi nel territorio di Seborga.
PETIT LOUIS, la moneta forgiata dai monaci benedettini di Seborga dal 1666 al 1671
Il Petit Louis coniato a Seborga dal 1666 al 1671, ai nostri è solamente un fatto storico. I monaci di Seborga nel tentativo di far fronte ai debiti accumulati ottenerero da Luigi XIV Re di Francia l’autorizzazione ad emettere una propria moneta, e il nome Petit Louis è appunto il diminuitivo dalla moneta francese Luigi. Di fatto la zecca a Seborga durò solamente tre anni, le monete purtroppo non avevano una quantità sufficiente di argento e quindi si deterioravano molto presto tanto che ai nostri giorni sono rimasti solamente nove esemplari. Per questo motivo i francesi nel 1671 furono costretti ad inibire il conio di nuova moneta al Principauté du Sabourg.
Il Luigino travel cheque di Giorgio I coniato dal 1995
Con l’avvento del principato laico di Giorgio I riprende l’emissione della moneta che storicamente fu cessata dai monaci di Seborga nel 1671 e che da Petit Louis, diventa Luigino. Il Luigino creato da Giorgio Carbone è una moneta di carattere strettamente numismatico, quindi avrebbe solo un valore collezionistico ma viene anche utilizzata per gli acquisti all’interno dei confini del Comune di Seborga nelle attività che hanno deciso di riceverlo in pagamento. Purtroppo questa vocazione da travel cheque del Luigino non ha avuto grande riscontro da parte dei turisti che preferiscono conservare questa moneta come souvenir piuttosto che spenderla nel locali conmmerciali a Seborga. Alcuni sostengono che l’idea di coniare questa moneta non sia solo un modo per attirare le finanze dei turisti, ma che sia anche la parte fondamentale del progetto di indipendenza promosso dal principato di Giorgio I. Seppure ai fatti i piccoli principati europei riconosciuti da almeno cento anni, non hanno una zecca e le monete vengono coniate dagli stati confinanti.
SPL (Seborga Petit Louis) di Marcello I, la valuta “più cara” al mondo dal 2012
Succede a Giorgio I il principe Marcello I che nel 2012 appare sul canale Dukascopy TV sulla piattaforma Youtube presentando l’SPL (Seboga Petit Louis). Questo canale Youtube è gestito da Dukascopy Swiss Banking Group che ha sede a Ginevra, Riga, Honk Kong e Tokyo (https://www.dukascopy.com). L’attività principale di Dukascopy che descrivono nel loro sito è il forex, cioè il foreign exchange in altre parole promuovono investimenti in valute estere. Marcello Menegatto in questo video è intervistato dal presentatore di Dukascopy TV e dichiara la possibilità di investire nella valuta del Luigino, trasformando così una moneta di carattere numismatico (tutta di metallo) in una vera e propria valuta quotata sul mercato dei cambi, e stabiliscando il cambio del Luigino esclusivamento con il dollaro americano pari a 6 dollari per un Luigno. Di fatto si tratta del valore di cambio più alto al mondo anche rispetto a quelle emesse dagli stati riconosciuti. SPL è l’abbreviazione per gli scambi di valuta del Seborga Petit Louis, così come tre lettere abbreviano altre valute importati come USD, EUR, GBP (sterlina inglese), YPJ (Yen giapponese) e via dicendo.
Che moneta adottano i piccoli stati europei?
Abbiamo fatto una piccola ricerca per capire quali moneta hanno adottato i più piccoli stati che si trovano nel continente europeo negli ultimi 100 anni. Qui sottostante vi proponiamo un piccolo schema riassuntivo.
Principato di Andorra:
prima del 2002: Peseta Spagnole e Franco Francese
dopo del 2002: Euro
Principato di Monaco:
prima del 2002: Franco Francese e Franco Monegasco (uso numismatico e interno al Principato, cambio al pari del franco Francese, coniata in Francia e mai quotata)
dopo del 2002: Euro (attraverso Francia)
Repubblica di San Marino:
prima del 2002: Lira italiana, Lira vaticana e Lira sanmarinese (uso numismatico, per scambi in Italia, Città del Vaticano e San Marino, coniata dalla zecca italiana, stesso valore della lira italiana e mai quotata)
dopo del 2022: Euro (attraverso Italia)
Città del Vaticano:
prima del 2002: Lira Italiana, Lira sanmarinese e Lira vaticana (uso numismatico, per scambi in Italia, Città del Vaticano e San Marino, coniata dalla zecca italiana, stesso valore della lira italiana e mai quotata)
dopo del 2022: Euro (attraverso Italia)
Principato del Liechtenstein
dal 1921: Franco Svizzero e Franco del Liechtenstein (uso numismatico)
Da questo schema si evince che seppure tutti questi stati abbiano un sistema bancario molto sviluppato (pensiamo al Liechstein, Andorra e San Marino) non hanno mai coniato una moneta presso una propria zecca negli ultimi 100 anni e hanno sempre utilizzato per gli scambi con l’estero la valuta del principale stato confinante. Quindi ci sorge un pensiero un pò destabilizzante. Come è possibile che a Seborga dove non esiste nemmeno un bancomat tramite il quale un cittadino svizzero può ritirare delle banconote in Euro, ci sia invece un ente che emette una propria valuta ottenendo la quotazione con il dollaro più alta al mondo.
Quello che non ha detto Marcello I sull’SPL
Premettiamo che non abbiamo trovato su internet alcuna informazione su come fare forex con SPL (Seborga Petit Louis), eccetto questo video di Dukascopy TV del 2013 in cui viene proposto l’investimento in SPL (Seborga Petit Luis) ma che non si ottengono le informazioni decisive per operare in tranquilità. Riteniamo che Marcello Menegatto avrebbe dovuto rilasciare queste informazioni decisive per le scelte degli investitori. Sappiamo tutti che l’emissione di una valuta deve essere gestita da un ente popolarmente conosciuto con il nome di banca centrale, che garantisce e controlla l’emissione della valuta e gli scambi. Per quanto riguarda l’Euro questo compito è affidato alla Banca Centrale Europea (BCE), come un tempo era la Banca d’Italia per la Lira. Sapere dell’esistenza di questo ente, i nomi delle persone che lo gestiscono e dove si trova veramente, costituirebbero le informazioni prioritarie anche dal punto di vista legale. Da questa intervista sembrerebbe che SPL (Seborga Petit Louis) sia effettivamente emessa da un ente che risiede nel terriorio di Seborga e che si tratti una iniziativa di Marcello I.
Vogliamo concludere riprendendo l’intervista a Marcello I con una informazione data forse per errore. Storicamente il conio della moneta di Seborga è terminato nel 1669 con l’intervento dei francesi. Invece nell’intervista di Dukascopy TV, il conio della moneta secondo Marcello sarebbe durato per altri 277 anni!. Vale a di fino all’istituzione delle Repubblica Italiana nel 1946. A questo punto chiediamo alla signora Nina Dobler ex-moglie di Marcello I e attuale principessa del principato di Giorgio Carbone iniziatore della riedizione del Petit Louis, di provare a cercare in qualche cassetto i Petit Louis datati tra il 1670 e il 1946. E magari insieme a quelle monete troverà anche l’indirizzo della banca centrale che gestisce SPL.